
La mostra è frutto del lavoro di uno staff interamente ‘made in Italy’, per un allestimento che vede i modelli preistorici contestualizzati in era e ambiente di riferimento attraverso una ricca pannellistica e fondali dipinti da paleoartisti, e grazie ad un’accurata disposizione in rapporto alla collezione permanente della Sapienza, che annovera numerosi reperti fossili dei grandi mammiferi italiani estinti.
Piacere per gli occhi, per la fantasia e per l’intelletto. Per chi infatti volesse ‘svelare’ l’incanto della contemplazione, è stata allestita la stazione “Making of: come si costruisce un dinosauro”, dove scoprire come è stato possibile ricreare nei minimi particolari, attraverso sofisticate tecnologie di ricostruzione scientifica e modellazione 3D, dinosauri come il tirannosauro, il diplodoco e lo spinosauro o ancora come il piccolo Scipionyx samniticus, meglio noto come ‘Ciro’. E per la prima volta verrà esposta la riproduzione dello stiracosauro, un dinosauro erbivoro caratterizzato da un’appariscente corazza ad aculei, che per l’occasione è stato battezzato come ‘Romeo’.
Dietro a questa iniziativa ci sono i paleontologi Simone Maganuco e Stefania Nosotti insieme con l’Associazione Paleontologica Parmense Italiana (Appi) e il comitato scientifico, composto da studiosi affermati a livello nazionale e internazionale tra cui Umberto Nicosia, paleontologo della Sapienza, e il celebre John ‘Jack’ Horner, paleontologo del Museum of the Rockies nel Montana, ispiratore e consulente scientifico del film Jurassic Park.
Che dire, in attesa nel nuovo film Jurassic World previsto nelle sale a giugno 2015, perché non incontrare qualche dinosauro dal vivo?

 
                                         
                                 
                                 
                                